Una giornata avventurosa con ParkinZone
हेयं दुःखमनागतम्॥१६॥
— Yoga Sutra, II.16.
La sofferenza che non è ancora arrivata può essere evitata.
Per stare bene servono almeno otto abbracci al giorno. Ce lo ricorda Carlotta Bortesi, durante la sua lezione di Dance Well al Mattatoio, in occasione della Giornata Nazionale Parkinson 2019.
In effetti, secondo una ricerca dell’International Advanced Telecommunications Research Institute di Kyoto, i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, si riducono significativamente quando le persone si abbracciano e Virginia Satir, una terapeuta familiare, è riuscita a quantificare il numero ideale di abbracci da dare e ricevere ogni giorno: 4 abbracci per sopravvivere, 8 per stare bene e 12 per migliorare nettamente il proprio stato di salute fisica ed emotiva.
Gli incontri di ParkinZone sono un’ottima occasione per fare il pieno di abbracci. E l’ambiente freddo del Mattatoio di Testaccio ha fatto da contrappunto al calore straordinario dei volontari dell’associazione, nata dal contributo di tanti amici e familiari del dott. Nicola Modugno, il neurologo che ha dato luce a questa “fabbrica di abbracci”. Dal primo abbraccio all’arrivo con Marinella Modugno, instancabile organizzatrice di eventi artistici e culturali insieme a Roberta D’Amato, agli abbracci finali nella classe di danza di Carlotta, oggi ho sicuramente superato la dose quotidiana!

È stata anche la prima occasione per incontrare Nicola Modugno e sperimentare di persona la sua umanità affettuosa e contagiosa. Lorenzo Rampato, il percussionista che ha proposto il laboratorio Drum Circle, ha raccontato il loro incontro al mercato di Porta Portese, un incontro che gli ha cambiato la vita. È evidente che Nicola Modugno ha cambiato la vita di molte persone dando vita a ParkinZone e trascinando con sé tante persone con il suo entusiasmo.

Nicola ci ha anche ricordato l’importanza di abbracciare noi stessi: “Avere il Parkinson offre anche la possibilità di occuparsi di se stessi”. E tanti degli interventi di oggi ci hanno ricordato come la sofferenza della malattia sia anche un’opportunità di trasformazione, per i “supereroi” che sono sia i pazienti sia i loro caregiver.
Ce l’hanno ricordato gli attori dei laboratori “Corpo Voce Teatro per il Parkinson” con due performance teatrali, Mauro Leandri con la sua chitarra e il suo video sull’impresa dell’attraversata a nuoto dello stretto di Messina, Vittorio Andretta e Valeria Chiara Bastoncelli con il progetto fotografico “Mettici la faccia”.
Ce l’ha ricordato Luca Berti con la sua splendida testimonianza sull’esperienza Sail 4 Parkinson, una settimana di vela e di mare per mettersi alla prova e superare i propri limiti, in una audace avventura collettiva. In fin dei conti, l’unico modo per superare la “sventura” della malattia è trasformarla in una avventura di contatto con se stessi e con gli altri.
Ce l’ha ricordato Adele Peluso con la sua emozionante presentazione della sua avventura umana e poetica: “affronto le paure / rafforzo il coraggio / è perfetto così / la mia vita fiorisce”.

E che la vita fiorisce, nonostante tutto, è stata prova questa indimenticabile giornata nazionale che in più momenti mi ha riempito gli occhi di lacrime. Grazie per queste lacrime di commozione e di gioia, amici e amiche di ParkinZone. L’avventura continua, insieme.

Straordinario Andrea. Grazie per queste cose che scrivi. Un saluto da Ischia
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